Vengono giudicate esagerate, ansiose e pazze..Ed invece vivono ed assaporano ogni millimetro di vita, le persone sensibili.
Quanti di voi non hanno mai ricevuto consigli drastici e razionali su come prendere in mano certe situazioni estreme dalle persone che vi sono accanto? E quanti di voi hanno accanto persone che non riescono a comprendere le vostre reazioni “estreme” di fronte, per esempio, a una lacrima scesa per via di un tramonto? Ad un brivido scaturito nel vedere due persone che si abbracciano? Ad una frase balbuziente detta perché le parole vi si legano in gola per l’emozione? Ad un sorriso scoppiatovi in viso solo perché avete osservato un uccellino cantare su un ramo? Ad un pianto sconvolgente perché avete visto due persone litigare? Ad un attacco di ansia poiché le persone per strada vi sembrano completamente assenti? E la tristezza vi assale per non poter fare nulla, e la gioia vi rapisce d’innanzi alla meraviglia della natura?
Quanti di voi vivono le loro emozioni all’estremo e puntualmente per essere compresi devono spiegare a chi vi sta accanto il motivo di tutto questo? E vi sentite rispondere: “Sei esagerato!”, “Non c’è motivo per il tuo stato di ansia, sembri un pazzo!”, “Non ho fatto nulla di grave, non c’è bisogno che tu pianga!”, “Rilassati che cosi vivi male!”.
In base a tutto questo, se siete anche voi persone che assaporano ogni gusto della vita, questo articolo è per voi.
Le persone particolarmente sensibili sono state etichettate in tantissimi modi. Le hanno definite fragili, troppo emotive o eccessivamente drammatiche. Ma una persona sensibile non è solo lacrime e sentimenti contrastanti.
Chi ha una personalità empatica è geneticamente predisposto ad agire in un certo modo ed ha un approccio completamente diverso all’ambiente circostante. E non è detto che sia un male.
Ecco una lista di motivi che spiega perché queste persone si comportano diversamente da quelle più “insensibili”.
Si lasciano influenzare (troppo) facilmente da ciò che le circonda
I rumori troppo forti, le decisioni importanti e le grandi folle possono destabilizzare le persone sensibili, costringendole a prendersi un momento di riflessione per ritrovare il giusto equilibrio. Succede perché hanno una reazione emotiva particolarmente forte, secondo Elaine Aron, autrice di “The Higly Sensitive Person”, tra i primi ricercatori ad occuparsi di questo tratto della personalità.
“Tendono ad analizzare ogni cosa nei minimi particolari”, ha spiegato Aron all’HuffPost. Esaminano ciò che le circonda e gli eventi delle loro vita basandosi sulle emozioni. Se una circostanza è particolarmente coinvolgente, la “sentiranno” in maniera più forte.
Notano ogni dettaglio
Avete rimodernato il salotto? Avete litigato col vostro partner durante la cena? I soggetti sensibili riescono a percepire anche i cambiamenti più sottili, che si tratti di una caratteristica fisica o di un certo stato emotivo. Come spiega Aron: “Hanno un intuito speciale di cui spesso gli altri non si accorgono”.
Questa capacità le guida anche nelle relazioni. Di solito, notano comportamenti insoliti che gli altri non percepiscono. Se, ad esempio, vi esprimete in modo diverso o scrivete un messaggio stranamente piccato (pensate anche alle virgole o ai punti esclamativi), lo noteranno quasi sicuramente.
Vivono le relazioni intensamente
Le persone più sensibili sono sempre in cerca di un legame profondo. Secondo la ricerca di Aron tendono ad annoiarsi più in fretta della vita coniugale perché, col tempo, viene naturalmente a mancare quello scambio intenso che c’è all’inizio di ogni relazione. Non c’è da allarmarsi. Aron spiega che la “noia” non porta questi soggetti ad allontanarsi ma li rende più inclini a cercare nuovi stimoli nel rapporto.
Per avere una relazione duratura, una persona sensibile deve poter comunicare chiaramente i propri desideri e trovare un partner che capisca che l’emotività fa parte della sua natura. “Non possono fare a meno di esprimere ciò che sentono”, ci spiega Aron. “Mostrano la loro collera così come la loro felicità. Comprendere questa caratteristica è fondamentale”.
A volte preferiscono fare da soli
Gli individui più sensibili danno il meglio in ambienti molto tranquilli, soprattutto sul luogo di lavoro. Secondo Aron: “Gli spazi condivisi non sono il massimo per loro”. La tendenza ad agire sempre in solitaria non riguarda solo l’ambiente lavorativo. Spessoevitano gli sport di gruppo o le attività fisiche perché credono che ogni loro movimento venga passato in rassegna”, come ha spiegato Ted Zeff, ricercatore e autore di numerose pubblicazioni su questo tipo di personalità.
Potrebbero essere più sensibili alla caffeina o all’alcol
Non succede sempre, ma la Aron spiega che i soggetti più sensibili possono avere una reazione fisica più forte dopo l’assunzione di stimolanti come caffeina o alcol, stando ai risultati dei test che ha condotto per la sua ricerca. Inoltre, quando sono affamati tendono ad essere maggiormente nervosi.
I contrasti generano loro ansia
Il conflitto mette le persone sensibili in una posizione scomoda. Di solito, adottano due approcci differenti, spesso in contraddizione tra di loro. “Sono combattute tra due scelte: esprimere ciò che sentono o tirarsi indietro perché non vogliono suscitare una reazione violenta negli altri”, spiega Aron “Diventano piuttosto ansiose nei contesti in cui la loro sensibilità (o un’altra caratteristica) viene giudicata”.
D’altra parte, riescono a gestire meglio i dissapori. Grazie alla loro capacità di empatia sanno mettersi nei panni dell’altra persona e capire il punto di vista altrui.
Alla fine quello che conta davvero è accettare la propria sensibilità, non combatterla. “Queste persone sono amici, leader e partner ideali”. Il messaggio? Continuate a vivere le vostre emozioni, anche quando state per scoppiare a piangere.
(Questo post è stato pubblicato per la prima volta su HuffPost Usa ed è stato poi tradotto dall’inglese da Milena Sanfilippo.)
Le persone sensibili hanno una marcia in piu di Rolf Sellin
La predisposizione innata a percepire gli stimoli in modo più differenziato e intenso rispetto alla media è spesso un vantaggio, ma di frequente è vissuto con disagio.
Anche perché non sempre questo dono viene apprezzato dagli altri e, nonostante l’ipersensibile tenda a rinunciare a se stesso adeguandosi alle esigenze degli altri, non mancano i rimproveri: “Devi sempre essere così emotivo?”
Molti, così, soffrono per questo loro aspetto caratteriale: sono più vulnerabili, più soggetti allo stress e spesso insicuri.
L’autore affronta qui questo problema, ancora ampiamente ignorato e poco trattato, aiutando finalmente gli ipersensibili a capire il motivo del loro “sentirsi diversi”.
Invita e guida i lettori verso l’adozione di un nuovo atteggiamento che permetta loro di contenere gli effetti più negativi dell’ipersensibilità, insegna a smettere di acconsentire a richieste eccessive o di risentire dei troppi stimoli esterni, imparando a porre confini più netti tra sé e il mondo. Permette di valorizzare la capacità di empatia, senza esserne sopraffatti.
Gli spunti di riflessione, i numerosi suggerimenti sono utili a chi vuole imparare a gestire da solo e in modo costruttivo la propria sensibilità, sia nella vita privata sia professionale, e a proteggersi in modo più efficace a livello mentale ed energetico, così che l’ipersensibilità possa tornare a essere quello che realmente è: un’incomparabile risorsa interiore.
Inoltre, poiché circa una persona su cinque è ipersensibile, ma spesso né lei né chi le sta vicino ne è consapevole, completano il libro un test individuale per riconoscere il proprio livello di ipersensibilità e un test per genitori perché possano valutare se il loro bambino è ipersensibile.
(Rolf Sellin – Le persone sensibili hanno una marcia in più)
Quando il caos si fermerà ci renderemo conto di quanto poco abbiamo bisogno, di quanto in realtà abbiamo e del vero valore della connessione umana.