« La causalità è solo un principio, e la psicologia non può venir esaurita soltanto con metodi causali, perché lo spirito vive ugualmente di fini. » Carl Gustav Jung
Noi non sperimentiamo la sincronicità nella vita quotidiana perché non viviamo al livello in cui si verificano le coincidenze. Di solito vediamo solo i rapporti di causa ed effetto… Ma sotto la superficie sta succedendo qualcos’altro: seppur invisibile ai nostri occhi, c’è una complessa rete di connessioni. Le coincidenze diventano così tracce che ci rivelano la volontà dell’universo, mostrandoci la sua sincronicità e consentendoci di approfittare delle infinite opportunità offerte dalla vita.
Si definisce la sincronicità come un’energia allineata ad un obiettivo. Si tratta di situazioni che sembrano per caso, ma non lo sono. Ascoltate: il punto è questo. Avete sentito dire che nulla è per caso, ma fuori il vostro sistema di credenza ci sono persone che dicono: “E’ pazzesco. Non è vero.”
La sincronicità sembra e si presenta come una coincidenza. Spesso la cosa sembra per caso, ma non lo è. Sei tu al momento giusto, al posto giusto, con i potenziali allineati come avevi chiesto. Ma se ci sono sincronicità e potenziali allineati, non devi esserci tu per farne esperienza? Quindi bisogna intraprendere una qualche azione.
e, sia che si tratti di una telefonata, di una comunicazione per via elettronica o di persona, bisogna andare a mettersi dove la sincronicità e il sistema possano operare.
E lo dico sia per chi è presente in questa sala sia per chi è adesso in ascolto o sta leggendo. Alcuni tra voi non lo fanno perché credono che stare lì a pregare sia, in un certo senso, una cosa sacra. Cercate di capire, invece, l’equilibrio delle cose: c’è un tempo per chiedere e c’è un tempo per ricevere. E le due cose si fanno in posti distinti! Se state tutto il tempo nel posto del chiedere, non ci sarà nessun ricevere!
Il principio di causalità nasce dall’idea che i fenomeni si susseguano unicamente in un processo di causa-effetto, e dove non si riesce a individuare, esplorare e dimostrare il nesso causale, ossia l’effettivo e macroscopico legame tra causa ed effetto, si ricorre semplicisticamente al “caso” (o al caos).
L’osservazione empirica è il metodo inventato da Galileo Galilei di interrogare la natura mediante gli esperimenti e ci guida nell’individuazione dei nessi causali che sottostanno ai fenomeni che osserviamo.
Attraverso l’analisi delle cause dovrebbe essere possibile (secondo la visione scientifica) comprendere i meccanismi di funzionamento del mondo ed essere in grado di predire qualunque effetto.
Il metodo di indagine sperimentale della natura porta inevitabilmente ad un’interpretazione deterministica della realtà: cioè alla convinzione che riuscendo a conoscere lo stato di un sistema sia possibile conoscere anche quale sarà l’evoluzione temporale di quel sistema.
Questa affermazione sarà tanto più vera quanto più si riuscirà a isolare e confinare l’oggetto dello studio da influenze esterne, ma è concettualmente e praticamente impossibile separare l’osservatore dal fenomeno osservato.
Se la legge di causa-effetto funziona nel mondo delle medie dimensioni, le cose cambiano quando abbiamo a che fare con la struttura invisibile e infinitamente piccola della realtà, la fisica delle particelle, campo di indagine della Meccanica Quantistica.
Il principio di indeterminazione di Heisemberg ci dice che non possiamo conoscere con precisione assoluta lo stato di un sistema e che questo non dipende dall’inadeguatezza degli strumenti impiegati la è la caratteristica intrinseca della realtà:il mistero.
L’evidenza sembra suggerirci che l’analisi causale è un’ipotesi di lavoro che ha suo campo di applicabilità e attendibilità, ma che non può essere estesa a unica interprete dei fenomeni naturali, in quanto l’intima natura dei fenomeni è di natura non causale.
In realtà il caso è il nome che noi diamo a una legge non riconosciuta, quella della sincronicità per l’appunto.
Attualmente gli sviluppi di settori di avanguardia della fisica moderna, come ad esempio la meccanica quantistica, la nuova cosmologia, la teoria del caos, continuano a illuminare l’immaginazione con possibili concrete connessioni fra la fisica e la psiche e Jung ha il merito di aver gettato un ponte tra il mondo scientifico (la dimostrazione di teorie attraverso l’osservazione empirica e clinica) e il mondo della divinazione (L’Oracolo dell’I Ching, i sogni premonitori, le coincidenze significative, l’immaginazione mitopoietica).
L’astrologia si basa per l’appunto sul principio di sincronicità, ossia non considera l’ “influenza delle stelle” in senso causale.
È senza dubbio un concetto esteso di sincronicità, perché non si riferisce semplicemente ad un individuo ed al suo rapporto con l’ambiente che lo circonda più da vicino.
La posizione degli astri nel cielo in un dato momento, riflette le qualità di quel momento, così come riflette anche le qualità della persona nata in quel momento.
Le due cose non si causano e non si influenzano, sono sincroniche e si specchiano l’una nell’altra.
Così come il Sole e la Luna portano luce sulla Terra, così essi per analogia rrappresentano la nostra personale connessione allo Spirito e all’Anima.
Il Sole e la Luna astrologici si oppongono e si completano a vicenda, governano rispettivamente il giorno e la notte, la luce e il buio, il maschile e il femminile, la chiarezza e la complessità, qualità irradianti e riflettenti, certezza e dubbio, linearità e circolarità, e molti altri contrari associati con i principi opposti del maschile e del femminile.
Ogni tema natale contiene sia il Sole che la Luna, il che rivela, come ha osservato Jung, che all’interno della psiche il principio maschile e quello femminile sono egualmente rappresentati.
Quando il caos si fermerà ci renderemo conto di quanto poco abbiamo bisogno, di quanto in realtà abbiamo e del vero valore della connessione umana.