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E’ giunto il tempo di ascoltare il cambiamento

14 Febbraio 2020 • in: Spiritualità

2012 – 2019: Il percorso verso il settimo scalino

I mesi che hanno preceduto il 2020 sono stati difficili, per molti di noi. Ci sono stati grandi cambiamenti. Ci siamo scontrati con le nostre paure più grandi. Quelle che erano silenti dentro noi. L’imponente e radicale trasformazione di tutto ciò che ci circondava ha avuto inizio prepotentemente verso la metà del 2019 ed è ancora in atto. Corre e scorre attraverso noi, che lo vogliamo oppure no.

In molti articoli di questo blog si è parlato molto del cambiamento planetario, delle energie che sarebbero arrivate portando un grande mutamento interiore ed una grande consapevolezza. L’aria di questo cambiamento iniziò a farsi sentire in ognuno di noi maggiormente dal 2012 quando non si parlava altro dell’inizio della grande ascensione. Molti iniziarono ad avvicinarsi ad un percorso “alternativo” basato principalmente sull’introspezione; sulla sincronicità; sulla meditazione; la via dell’ascolto del cuore si faceva spazio dentro ognuno di noi, molto lentamente. Non a caso la visione di sequenze dei numeri doppi coinvolgeva sempre più persone. Si ipotizzava, si mormorava di grandi manifestazioni, di sconvolgimenti che avrebbero attraversato tutto il pianeta terra, si immaginavano scenari apocalittici e si era in cerca sempre di un segno che ci garantisse che tutto questo sarebbe stato dolce, o malgrado questo almeno vero. Speravamo che qualcosa di etereo ci avrebbe preso la mano e dolcemente ci avrebbe accompagnato dentro questo “salto quantico”.

In questi sette anni, 2012-2019, abbiamo percorso una scalinata. Sette gradini, uno dietro l’altro, uno più in alto dell’altro. Una salita, che ci ha condotto dove evidentemente dovevamo essere oggi. Ma sopratutto “come” dovevamo essere oggi.

Il 2019, come dicevo, è stato il settimo gradino di questa lunga scalinata. L’ultimo di un percorso che per molti di noi ha aperto lo spiraglio verso il grande cambiamento che attendevamo, che inevitabilmente è dentro noi.

Arrivare fin li è stato sfiancante, prove su prove. La vita ci ha dato schiaffoni a destra e a sinistra inaspettati, alle volte così disarmanti da dover per forza guardare in faccia la realtà. Siamo dovuti “scendere” nella realtà di cui avevamo paura. Volenti o nolenti abbiamo affrontato questa baraonda emotiva senza neanche sapere che cosa stava accadendo. Disorientati, abbiamo tirato fuori la forza che ci contraddistingue guerrieri di luce a siamo andati avanti. A volte anche senza più energie e all’improvviso tutto quello che avevamo studiato in questi anni, quello in cui abbiamo fortemente creduto è svanito. Si è fatto spazio dentro di noi il silenzio, il vuoto e nonostante questo, qualcosa dentro di noi sussurrava fiducia. Ci sono stati periodi in cui tutto quello di cui avevamo bisogno era solo riposo. Riposo mentale, sopratutto. Abbiamo imparato a convivere con questo inaspettato silenzio ed ancora stiamo imparando. Abbiamo preso consapevolezza di quanto sia importante la nostra serenità prima di ogni altra cosa. Stiamo imparando cosa si prova nel restare nel centro, nel nostro sacro-centro.

Negli ultimi mesi del 2019 abbiamo partecipato ad una rivoluzione interiore collettiva del quale, nel gran casino che ci circondava non ci siamo resi conto partecipare. Che sia questo il grande salto quantico? Questo non lo so, ma ciò che sento è che dobbiamo approfittare di questo importante periodo e far nascere dentro noi una resa. I grandi professionisti motivazionali, i rivoluzionari o le anime ribelli forse non saranno d’accordo con quello che sto per dire, ma arrendersi in questo periodo importante per tutti, forse è il segreto.

Arrendersi al volere della nostra anima.

Arrendersi di fronte a ciò che accade e fluire con leggerezza.

Arrendersi e “saltare” nel flusso della vita.

Il 2020 è un anno importante, l’inizio del nuovo percorso verso nuove conoscenze, approfittiamo delle dure sfide che ci stanno accadendo e liberiamo i nostri talenti.

Il flusso del cambiamento è in atto. Fare resistenza non serve a niente, se non a concimare qualcosa che si aggrappa ancora a noi e ci sussurra “Resta qui, resta in ciò che conosci, in ciò che sei sempre stato.” Ma ciò che siamo sempre stati è già di per se un’affermazione rivolta al passato. Un luogo nel quale non è più necessario restare.

di Michela Marini

Quando il caos si fermerà ci renderemo conto di quanto poco abbiamo bisogno, di quanto in realtà abbiamo e del vero valore della connessione umana.

Michela Marini

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